La Venezia rosso shocking di Nicolas Roeg
In Don’t Look Now, film debitore dei gialli italiani di quegli anni, l’impianto narrativo e simbolico di Nicolas Roeg appare più potente che mai.
In Don’t Look Now, film debitore dei gialli italiani di quegli anni, l’impianto narrativo e simbolico di Nicolas Roeg appare più potente che mai.
Fin dalla scena d'apertura, Dogman rivela il suo spessore artistico, la sua capacità di parlare sottilmente. Ecco il nuovo capolavoro di Garrone.
Stilare la classifica dei migliori film del 2017 è stata una vera e propria impresa, in quella che è stata una vera e propria rivincita dell’Est.
La Tenerezza di Gianni Amelio ha un titolo riferito a qualcosa di cui nel film non c'è quasi traccia; qualche volta desiderata la tenerezza è quasi assente.
L’ altro volto della speranza è la nuova favola tragicomica di Aki Kaurismaki, con cui il regista ha vinto l'Orso d’Argento per la miglior regia.
La trilogia del silenzio di Ingmar Bergman è un cammino attraverso il dolore al termine del quale si svela l’immagine di Dio come metafora del mistero.
La leggenda di Bob Wind, film di Dario Baldi, indaga sulla vita eccentrica e non convenzionale di un artista poco conosciuto.
Sing Street è una pellicola efficace e coinvolgente che, senza pretesa alcuna, riesce a toccare le note giuste, in tutti i sensi.
I fratelli Dardenne tornano al cinema con La ragazza senza nome, film non pienamente riuscito ma che riassume il loro ideale di cinema onesto.
Snobbato agli Oscar 2015, Gone Girl di David Fincher è invece un inquietante e indimenticabile capolavoro assolutamente da riscoprire.